Leggere la Bibbia ci porta a scoprire un mondo quello del popolo di Israele che è in certi momenti sconvolgente e allo stesso tempo attuale. Gli autori non hanno avuto paura di presentare tutte le magagne della loro storia perché attraverso di essi si è manifestata l’azione di Dio che ha salvato e guidato questo popolo infedele, rimanendogli sempre fedele e mandando suo figlio a condividere la sua storia e ad allargare a tutti i popoli il progetto d’amore di Dio che Israele ha avuto il privilegio di conoscere in anticipo.

Ieri e oggi la prima lettura dal 1° libro dei Re, ci parla del re Acab e della moglie pagana Gezabele, una donna terribile crudele e senza scrupoli. Il re Acab vorrebbe prendere la vigna di Nabot suo vicino e gli offre dei soldi o una vigna migliore, ma Nabot rifiuta perché è l’eredita di suo padre e è legato a questa terra. Acab rientra a palazzo e fa i capricci sua moglie allora interviene e fa in modo che Nabot venga accusato di bestemmia e lapidato, poi dice al marito va e predi la vigna perché Nabot è morto.  Fino a qui è una crime story con tutti gli ingredienti, la cattiveria, l’intrigo, la vittoria dei potenti sui poveracci, l’omertà e la connivenza dei compaesani di Nabot perché il male dilaga perché tanti non osano opporvisi per paura. Ma ecco la svolta Dio manda il suo profeta Elia da Acab e lo mette con le spalle al muro e gli preannuncia una fine miserabile a lui,  alla moglie e a tutta la famiglia. Acab si pente (forse) si veste di sacco, digiuna e Dio si ammorbidisce e usa  misericordia. In seguito Acab e Gezabele non cambiano e faranno una fine miserabile. Uno direbbe Giustizia è fatta. Gli sta bene. Invece no.

Per Dio la sconfitta dell’uomo che diventa artefice della sua distruzione è motivo di sofferenza per Dio al punto che Gesù dice ai suoi, a noi, Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano e sarete simile al padre vostro che è nei cieli. Eco la grande sfida, la grande conversione, permettere a Dio di aiutarci a perdonare chi ci ha fatto del male. Abbiamo avuto esempi stupendi di persone che hanno perdonato perché erano persone di grande fede. Il perdono non si improvvisa, è il frutto di un lungo cammino di fede nel quale si permette allo Spirito santo di mettere nel nostro cuore gli stessi sentimenti di Gesù.

Preghiamo gli uni per gli altri affinchè il Signore non si stanchi dei nostri fallimenti, ma continui a sostenerci col suo aiuto e ci cambi il cuore.

Buona giornata a tutti.

La lapidazione di Nabot dopo false accuse
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